I luoghi hanno parole che custodiscono il senso profondo, ancestrale, che stringono l’enigma e attendono il suo disvelamento per poi poterlo riproporre e riprendere ad attendere ancora un’interpretazione: un’interpretazione ulteriore. Le parole profonde di un luogo richiamano un’interpretazione infinita; intorno ad esse si forma una ragnatela di segni iconici, grafici, che riportano altri segni provenienti da una lontananza di tempo e di luogo o che ad una lontananza rinviano. (Antonio Errico)
Con scritti di R. Apicella, C. De Stasio, A. Errico, M. G. Lopardi, M. Nocera,
I Quaderni del Bardo / Spagine
Collana Universo Salento a cura di Angelo Sconosciuto e Istituto culturale Storia e Territorio